mercoledì 27 marzo 2013

NON ABBIATE PAURA DELLA BONTA' E DELLA TENEREZZA! BUONA SETTIMANA SANTA!


Papa Francesco ci sta rapidamente abituando a un vocabolario che attinge direttamente al Vangelo, e in modo semplice ed efficacissimo ci sta re-insegnando il catechismo autentico: quello che parla con le parole di  Gesù. Parole cariche di significato, che parlano direttamente al cuore: parole dello Spirito. La portata dei discorsi di papa Francesco è rivoluzionaria. Siamo chiamati a riscoprire il nocciolo del Vangelo. Tentiamo di capire la portata di queste parole.

Si possono individuare alcune parole-chiave:
CUSTODIRE: "Siate custodi dei doni di Dio!"
TENEREZZA: "La tenerezza è la virtù dei forti". Si manifesta mediante COMPASSIONE e APERTURA.
SERVIZIO: "Il servizio è il vero potere": un grande monito ai grandi e ai potenti
ECUMENISMO: lo storico abbraccio con Bartolomeo I, dopo quasi 1.000 anni dallo scisma d'Oriente.

Cui si aggiungono i già visti, e importantissimi:
CROCE: "Senza la croce non siamo autentici discepoli"
MISERICORDIA: "Dio non si stanca mai di perdonarci"
VERITA': "Gesù Cristo attrae e persuade"
POVERTA': "Vorrei una Chiesa povera e per i poveri"

Insomma, papa Francesco non stanca di essere fonte inesauribile di riflessione sul nostro essere cristiani. Queste parole non possono lasciare indifferenti: di fronte a temi che toccano radicalmente il nostro essere cristiani, siamo chiamati a prendere posizione. Vediamo allora di entrare meglio in alcuni di questi temi, seguendo i discorsi del Papa.

Dal discorso in occasione della Festa di san Giuseppe, il 19 Marzo:
Papa Francesco riconosce in san Giuseppe il modello di fortezza, attenzione, compassione, apertura all'altro, capacità di amore. Soprattutto, gli riconosce il ruolo di custode. Cosa significa CUSTODIRE?
"Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato! E' il custodire il creato, la bellezza del creato, come ci ha mostrato san Francesco d'Assisi: è l'avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. E' il custodire la gente, l'aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. E' l'aver cura l'uno dell'altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. E' il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. Siate custodi dei doni di Dio!". 
Vediamo come la dimensione del custodire in papa Francesco non trascuri nessun ambito umano: qualsiasi relazione è investita dalla dimensione del custodire; ed estendendosi all'intero creato, il custodire si declina anche nel rispetto per la Creazione: ciò implica anche una particolare attenzione all'ambiente in cui viviamo. L'uomo è stato posto da Dio al centro della Creazione, proprio in quanto l'unico essere in grado di prendersene cura. Infatti, continua papa Francesco: "Vorrei chiedere, per favore, siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente. Ma per custodire dobbiamo anche avere cura di noi stessi! L'odio, l'invidia, la superbia sporcano la vita! Custodire vuol dire vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perchè è proprio di lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della TENEREZZA!". . COMPASSIONE, APERTURA...Ecco la Chiesa che si fa prossima!
Nel ricordare che l'inizio del suo ministero, comporta anche un potere terreno oltre che spirituale, papa Francesco ci ricorda che IL VERO POTERE E' IL SERVIZIO, e che il Papa per primo deve entrare in quel servizio che ha il suo vertice luminoso nella croce. "Solo chi serve con amore sa custodire! Custodire il creato, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l'orizzonte della speranza!

Un colpo di genio, o una rivelazione: in ogni caso qui papa Francesco tocca il vertice assoluto del discorso. Non avere paura della bontà e della tenerezza: quanto è straordinaria la portata di questa intuizione! E allora, papa Francesco ci spiega che cos'è la tenerezza: "Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte, coraggioso, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere paura della bontà, della tenerezza!"

Sull'importantissimo tema dell'ECUMENISMO, è stato un momento storico ed emozionante l'incontro, avvenuto lo scorso Mercoledì, tra papa Francesco e il patriarca ortodosso Bartolomeo I. I reciproci discorsi hanno insistito sul tema dell'unità della Chiesa, e si è percepito quanto, da entrambe le parti, vi sia la volontà di riprendere il dialogo ecumenico iniziato con il Concilio Vaticano II, per una Chiesa unitaria.


Papa Francesco incontra il patriarca ortodosso Bartolomeo I

Ecco una Chiesa alla quale mi sento fiero di appartenere.
Ringraziamo Iddio di averci dato un vero Pastore.

Vi auguro un buon triduo pasquale. Che Dio vi benedica e vi protegga.



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