lunedì 23 dicembre 2013

Sui luoghi del Cammino: MONTECASSINO - BUON NATALE A TUTTI I PELLEGRINI!

Mi scuso per l'intervallo trascorso dall'ultimo post...le ultime settimane sono state piuttosto impegnative, sia per via di importanti sviluppi sul Cammino di San Benedetto, che per la fase conclusiva della realizzazione di un nuovo Cammino che spero porterà tanti di voi a scoprire una nuova, entusiasmante fetta d'Italia a partire dalla primavera. Ancora non posso dirvi niente, soltanto...preparatevi!

Intanto è giunto il momento di concludere il nostro Cammino "virtuale" sul Cammino di San Benedetto. Avevamo lasciato il nostro pellegrino a Roccasecca...e allora facciamogli pure percorrere l'ultima tappa e raggiungere l'agognata meta...Montecassino! Ad appena un paio di chilometri da Roccasecca s'incontra l'interessante piccolo borgo di Caprile, dove sono almeno due i motivi d'interesse: la chiesa di Santa Maria delle Grazie, e l'eremo rupestre di Sant'Angelo in Asprano.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, il cui esterno è in stile romanico, presenta sulla facciata un gigantesco affresco con San Cristoforo, del 1664. Le enormi dimensioni dell'affresco consentivano
a pellegrini e monaci diretti a Montecassino, di riceverne la “benedizione” a distanza. Da lì, un ripido sentiero da cui si gode d'una vista mozzafiato sulla valle del Liri, conduce all'eremo rupestre di Sant’Angelo in Asprano, detto anche di San Michele, accolto all’interno di un’ampia grotta. È probabile che la cavità naturale sia stata inizialmente il rifugio di qualche eremita, e che progressivamente si sia sviluppata intorno a essa una piccola comunità di monaci che vi edificò una chiesa. Davvero pregevole l’affresco bizantino, con la Madonna e gli apostoli, che sorregge nella lunetta il Cristo Pantocratore. La cura dei dettagli fa pensare all’opera di un monaco: probabilmente un benedettino amanuense. 
E da Caprile, proseguiamo per il grazioso paese di Castrocielo, in splendida posizione proprio sotto l'imponente mole di Monte Cairo che lo sovrasta da nord...A Piedimonte San Germano non potremo perdere un'abbondante bevuta alla fonte di Canneto, da cui scaturisce un'acqua buonissima che proviene dalla lontana val Canneto, ai margini del parco nazionale d'Abruzzo. Ci attende quindi Villa Santa Lucia, in posizione ancora più elevata sulla valle del Liri; dopo aver oltrepassato la Madonna delle Grazie imbocchiamo l'ultimo tratto di sentiero, quello che ci porterà a Montecassino. Tanti sono i sentimenti che ci affollano la mente percorrendo quest'ultimo tratto di Cammino....siamo giunti fin qui dopo più di 300 km a piedi, dall'ormai lontanissima Norcia. Per sedici giorni abbiamo camminato lungo i sentieri di tutto il centro Italia: dall'ultima propaggine dell'Umbria abbiamo attraversato tutto il lazio, e siamo giunti quasi al confine con la Campania. Quante immagini, ricordi, persone, emozioni, ci riempiranno la mente!

Mentre ripenseremo a tutte queste cose, a stento potremo trattenere l'emozione quando, a una curva del sentiero, ci apparirà, in tutta la sua grandezza e splendore, l'abbazia di Montecassino, dopo millecinquecento anni ancora lì, su quel colle che domina il passaggio obbligato tra il sud e il nord della Penisola. Ancora "com'era dov'era", nonostante quattro distruzioni, l'ultima, drammatica, durante l'ultima guerra mondiale. Montecassino è un luogo che non finisce mai di stupire; un'abbazia dove si avverte, pesantemente, il  senso della grande Storia che è passata di lì. Prima di raggiungere l'abbazia, varrà la pena salire a "quota 593", uno dei punti nevralgici della battaglia di Cassino, da dove svetta l'obelisco polacco. Da lì, si gode della migliore vista sull'abbazia. Poi, proprio dove termina il sentiero, sotto all'abbazia, sarà doveroso visitare il cimitero militare polacco, dove riposano mille soldati che diedero la vita in terra straniera combattendo il nazifascismo. Possa questo luogo essere un monumento alla pace tra i popoli. E, infine, ecco che la tanto desiderata meta ci apparirà dinnanzi in tutto il suo splendore, e ci accoglierà in modo quanto mai breve e incisivo: PAX. Che, in estrema sintesi, riassume l'intero ideale di vita di san Benedetto, uomo di pace.




Montecassino è meta finale del Cammino di San Benedetto. 
Per approfondire: Il Cammino di San Benedetto - la guida

Il blog ritorna dopo le feste con nuovi argomenti e tante novità!
A tutti i pellegrini auguro di cuore UN SERENO NATALE!!!






martedì 3 dicembre 2013

Sui luoghi del Cammino: ROCCASECCA

Il Castello dei Conti d'Aquino (foto di Tommasino Marsella)

In splendida posizione panoramica sulla valle del Liri, e sovrastata dall'imponente mole di Monte Asprano, Roccasecca è un luogo che s'impone, e resta nel cuore. Sarà per la bellezza del borgo, il fascino dei suoi magnifici eremi rupestri, la gentilezza degli abitanti, o forse un insieme di tutti questi fattori. Roccasecca sorse prima del Mille come luogo fortificato del sistema difensivo dell’abbazia di Montecassino, e trasse il nome dalla scarsità d’acqua del luogo. Qui vi nacque uno dei più grandi Dottori della Chiesa: Tommaso d’Aquino. E la presenza del grande Santo è percepibile ad ogni angolo del paese. Non è un caso, se un'enorme statua di Tommaso vigila sull'abitato, e il suo sguardo penetrante è rivolto proprio in direzione di quel monastero in cui entrerà ancora bambino: Montecassino. Certo, non è scontato avere un così illustre concittadino: e trovo che ciò sia motivo di un giusto orgoglio nei Roccaseccani. Anche un altro concittadino, più recente, ha reso famoso il nome di Roccasecca: si tratta del celebre flautista Severino Gazzelloni, per ricordare il quale, tutti gli anni si tiene  in paese un festival internazionale di musica, che porta in città grandi artisti di fama internazionale. Numerosi i luoghi da vedere: il centro storico si presenta armonico nella sua vecchia struttura, e possiede chiese di indubbio valore artistico. Notevole il complesso fortificato medievale con i resti della rocca dei conti d’Aquino, dove san Tommaso vide la luce intorno al 1225, e la trecentesca chiesetta di San Tommaso, la prima al mondo dedicata al Dottore Angelico. 

Ma ciò che rende ancor più grande Roccasecca, è il calore dei suoi abitanti, in particolare nei confronti dei pellegrini. Sebbene, dopo poco più di un anno di Cammino, il pellegrino sia amato, rispettato e ammirato dappertutto, sembra che a Roccasecca vi siano una devozione e una dedizione del tutto particolari a queste persone "con il grosso zaino in spalla". Senza esagerazione, qui il pellegrino si sente una sorta di "divo", e tanto calore umano non passa inosservato, nè sotto silenzio. E' l'attenzione alle persone, che porta gli amici Roccaseccani, in testa a tutti Angelo Ciampa, (che pressochè tutti i pellegrini transitati da Roccasecca hanno conosciuto) a dedicare tempo, risorse ed energie alla cura dei pellegrini, che vengono accompagnati regolarmente e instancabilmente agli eremi, oppure in una visita guidata del paese. Amore per la propria terra, passione per il Cammino, attenzione verso i pellegrini. E non si tratta di un caso isolato: è un intero paese a essersi mobilitato per il Cammino di San Benedetto. Per questo, agli amici Roccaseccani, va il mio più sentito GRAZIE!





Nel post della prossima settimana affronteremo l'ultima tappa del Cammino, quella che ci porterà a Caprile con il suo eremo, e a Montecassino, un luogo straordinario con una storia di 1.500 anni. Non mancate!

Roccasecca è sulla tappa 15 del Cammino di San Benedetto. 
Per approfondire: Il Cammino di San Benedetto - la guida

Angelo insieme a Max, primo pellegrino del Cammino di San Benedetto
Angelo con Davide (ora Don Davide) e Paolo, pellegrini bresciani.


Angelo e Tommaso con Andrea, pellegrino di Asiago


Con Vincenzo e Daniela di Milano
Con Giulio e Marisa di Merate

Con Ruben, Federico e Rosario: un marchigiano, un ciociaro e un siciliano insieme sul Cammino.
Il timbro di Roccasecca