Vorrei innanzitutto segnalarvi che in Facebook è nato il gruppo aperto del Cammino di San Benedetto:
Cammino di San Benedetto - gruppo aperto Uno strumento dei e per i pellegrini: uno spazio aperto in cui scambiare riflessioni, commenti, postare foto, pubblicare video e diari, cercare compagni di Cammino, e molto altro ancora. Insomma, uno strumento perfettamente versatile che va a sostituire la pagina, una vetrina bella ma poco interattiva...Invito tutti gli amici della pagina Facebook che ancora non l'abbiano fatto, a iscriversi al gruppo entro il 15 Giugno, quando la stessa verrà chiusa dopo due anni di glorioso servizio...
Poi mi fa piacere segnalarvi un nuovo diario tra le testimonianze pellegrine. Fabio è milanese, 59 anni; si definisce un "appassionato ciclista e credente", un ciclopellegrino, insomma, e nella vita ha avuto la possibilità di girare molto, in Italia e in Europa, in sella alla sua bicicletta. Fabio è diabetico. In conseguenza di ciò, ha le principali arterie delle gambe chiuse fin dal 1998, e muscoli sofferenti sotto sforzo perché le
circolazioni collaterali sono insufficienti. Negli ultimi anni si è limitato a brevi giri in bici intorno a casa sua: lungo le salite le gambe gli fanno spesso male, così da dover scendere e salire a piedi. A Gennaio, Fabio mi scrive spiegandomi la sua situazione fisica e chiedendomi consigli per affrontare il Cammino in bicicletta. Gli suggerisco di affrontare il Cammino a piedi e con la dovuta calma; ma Fabio è un "irriducibile", e fatte le dovute considerazioni, decide di partire in bicicletta.
Pochi giorni fa, Fabio mi ha scritto una mail raccontandomi com'è andato il Cammino. Fabio è arrivato fin dove le sue gambe glielo hanno consentito: "mi è rimasto un groppo in gola per quel pezzo che non ho visto: ci ritornerò, magari con Stefano, mio collega che è rimasto molto stupito di quello che ho fatto, da solo. Ci vuole un sacco di coraggio dice lui, ma a me non sembra…" Una magnifica testimonianza per tutti coloro che si impongono limiti! LEGGI IL DIARIO DI FABIO
Pochi giorni fa, Fabio mi ha scritto una mail raccontandomi com'è andato il Cammino. Fabio è arrivato fin dove le sue gambe glielo hanno consentito: "mi è rimasto un groppo in gola per quel pezzo che non ho visto: ci ritornerò, magari con Stefano, mio collega che è rimasto molto stupito di quello che ho fatto, da solo. Ci vuole un sacco di coraggio dice lui, ma a me non sembra…" Una magnifica testimonianza per tutti coloro che si impongono limiti! LEGGI IL DIARIO DI FABIO
E torniamo ai luoghi del Cammino. Eravamo rimasti a Monteleone di Spoleto. Proseguendo lungo la terza tappa, percorriamo un magnifico altopiano, coltivato a farro e a patate, e con animali al pascolo, per giungere a Leonessa, un vero gioiello di cittadina, con caratteristiche davvero uniche.
Situata intorno ai mille metri di altezza, Leonessa fu fondata nel 1278 da Carlo d’Angiò per rafforzare il confine settentrionale del suo Regno di Napoli. Nel XVI secolo, Carlo V la concesse in feudo a sua figlia Margherita d’Austria: è in questo periodo che Leonessa conosce un enorme sviluppo culturale ed economico grazie alla lavorazione e al commercio della
lana.
INFO LEONESSA |
Ogni motivo è buono per andare a Leonessa: ma se ci vai attraverso il Cammino è addirittura ottimo!
LEONESSA è raggiunta dalla terza tappa del Cammino di San Benedetto
Per approfondire: Il Cammino di San Benedetto - la guida
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