domenica 18 novembre 2012

IL MESSAGGIO DI SAN BENEDETTO - Vivere alla presenza di Dio

Ascolta, figlio, i precetti del maestro, porgi attento il tuo cuore, ricevi di buon animo i consigli di un padre che ti vuol bene e mettili risolutamente in pratica, per ritornare con la fatica dell'obbedienza a Colui dal quale ti eri allontanato per l'accidia della disobbedienza (Regola benedettina, prologo)



Il Cammino di San Benedetto si propone di far conoscere, attraverso una mobilità dolce, a piedi e in bicicletta (quindi con la lentezza necessaria per assaporarne la bellezza e coglierne la spiritualità), i luoghi fondamentali dov'è nato e si è sviluppato il movimento benedettino: Norcia, Subiaco e Montecassino. E il monachesimo benedettino, su cosa si fonda? Quale ne è il pilastro? Da millecinquecento anni, il fondamento lo si ha nella Regola. Credo dunque sia di fondamentale utilità, per chiunque si accinga a percorrere il Cammino di San Benedetto, o anche per chi soltanto desideri apprendere i princìpi che stanno alla base del monachesimo benedettino, cominciare a interrogarsi sulla Regola e sforzarsi di comprendere la portata del messaggio di San Benedetto. Soprattutto, la sua attualità ed utilità per l'uomo di oggi.

A partire da questo post, cercherò di dare alcuni spunti sul messaggio di San Benedetto, avvalendomi delle riflessioni molto appropriate di Anselm Grun: ("Benedetto da Norcia La Regola per l'uomo d'oggi", ediz. San Paolo). Consiglio a chiunque desideri approfondire il tema alla lettura integrale del testo, oltre che della Regola benedettina, consultabile e scaricabile in pdf alla pagina: http://www.camminodibenedetto.it/regola.html

IL MESSAGGIO DI BENEDETTO
Vivere alla presenza di Dio

Nella nostra vita quotidiana non abbiamo più nessuna percezione della presenza di Dio. Si parla di "laicizzazione" del mondo, così che si vengono a creare due percorsi: da un lato il puro e semplice impegno in favore degli uomini, in vista di una maggiore solidarietà umana; dall'altro, un ritorno alla propria intimità, alla meditazione come via per la separazione dalla confusione del mondo. Due percorsi che spesso procedono separati. Al punto che le persone impegnate nel mondo non hanno più tempo per la meditazione, mentre i "mistici" trovano l'impegno nel mondo troppo banale. Eppure, Benedetto potrebbe insegnarci una felice sintesi di azione e contemplazione, poichè egli non vede una separazione tra la nostra intimità e l'impegno esterno, fra la relazione con Dio e lo stare nel mondo. Per Benedetto, tutta quanta la nostra vita si svolge alla presenza di Dio. Dovunque ci troviamo, abbiamo a che fare con Dio, anche nelle faccende quotidiane più banali. Così, è nelle realtà del mondo che si manifesta la presenza di Dio. Cosa significhi esattamente vivere alla presenza di Dio, Benedetto lo dice nel quarto capitolo della Regola: "essere sempre consapevoli che Dio ci vede in ogni luogo". Secondo Benedetto, vivere alla presenza di Dio coinvolge tutti gli ambiti della vita umana: preghiera, lavoro, rapporto con la creazione e relazioni con il prossimo. "Solidarietà", questa grande parola d'ordine del nostro tempo, per Benedetto non è in antitesi a un ardente amore per Dio. La dimensione sociale è già di per sè religiosa. Perchè nei fratelli incontriamo Cristo stesso. La fede dunque si esprime in un rapporto nuovo degli uni con gli altri. Questo, per Benedetto, è il grande principio del vero umanesimo. Benedetto può aiutarci a comportarci con questa fede gli uni verso gli altri, ad affrontare i problemi interpersonali, le tensioni, le antipatie, le aggressività alla luce della reale presenza di Cristo nell'altro. Al di là dei nostri pretesti e barriere insormontabili che noi stessi edifichiamo, Benedetto può aiutarci a prendere la presenza di Cristo nel fratello abbastanza sul serio da far sì che sia essa a guidare il nostro comportamento, i nostri atteggiamenti, le nostre parole e il nostro modo di vedere. Ecco perchè il messaggio di Benedetto è quanto mai attuale.


Per approfondire: 

Anselm Grun, "Benedetto da Norcia La Regola per l'uomo d'oggi", ediz. San Paolo.
Regola Benedettina


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