domenica 7 aprile 2013

L'amore incondizionato di Dio.

Dopo una serie di post (giustamente) dedicati a papa Francesco, riprendiamo e continuiamo le interessanti riflessioni di Anselm Grun. In questo post, vedremo che di fronte a un bisogno incessante di amore, esiste un'unica e definitiva risposta: l'amore incondizionato di Dio. 


Gesù apre il cuore, perchè noi tutti vi possiamo entrare con il nostro desiderio d'amore. Gesù ci apre uno spazio nel quale possiamo vivere; il suo amore è come una casa nella quale possiamo abitare, quando ci comanda: "Rimanete nel mio amore!" (Gv 15,9). L'amore non è solamente un sentimento, che può anche scomparire. E' uno spazio nel quale possiamo rimanere. Del resto, Gesù indica il presupposto per rimanere nell'amore: "chi osserva i miei comandamenti, rimane nel mio amore" (Gv 15,10). L'amore dobbiamo farlo fluire verso gli altri. Altrimenti esso si ferma: ed allora lo spazio dell'amore, nel quale si vive così bene, si dissolve. L'amore di Gesù non prende, come troppo spesso fa il nostro, ma dona.
E' puro dono. Nella profondità del nostro cuore noi desideriamo un simile amore, che lascia liberi e si dona, che muore per noi e per noi scorre infinito. Di fronte al Cristo crocifisso noi sentiamo che siamo incapaci di vero amore. Il nostro amore è spesso misto al desiderio di avere per noi l'altro, di poterlo possedere. Vogliamo trattenerlo, perchè non ci lasci mai più, e non ci accorgiamo che togliamo all'altro l'aria per respirare, gli rubiamo la possibilità di svilupparsi, di diventare pienamente se stesso. Spesso vogliamo imporre all'altro la nostra forma e costringerlo a diventare come vogliamo noi. Così chi ci è accanto non potrà mai diventare indipendente: dovrà rimanere una nostra creatura.
Ogni amore umano è sempre pieno di contraddizioni. Può affascinare, ma anche lacerare il cuore nel dolore. Può incantare, ma anche impadronirsi di noi, anzi renderci quasi posseduti. Ammira ed odia. Guarisce e subito dopo ferisce consapevolmente. Ci sono molti modi infelici di amare. Ci sono alcuni che aspettano un amore che non arriva mai. Ci sono altri che soffrono per l'amarezza di un amore rifiutato. Ci sono amori proibiti, amori impossibili o amori perduti. Vi è anche l'insulsa tristezza di un amore soddisfatto, che però non riempie. Nell'amore di Cristo, invece, possiamo sperimentare l'amore incondizionato nei nostri confronti. Lì siamo accettati in tutto e per tutto. Non vi è niente in noi che non sia toccato da questo amore di Cristo, che riempie il nostro corpo, ci dona vitalità e fecondità. Gesù ci invita: "rimanete nel mio amore". Essere in Cristo significa essere nel suo amore, abitare nella casa del suo amore, essere a casa nel suo amore. Nel suo amore il desiderio del cuore giunge a pienezza, poichè il cuore vi può trovare pace. L'essere umano è davvero libero e sano quando ama, quando lascia entrare nel suo cuore l'amore di Dio, che è in tutto. Teresa d'Avila ci parla del fatto che nella stanza più interna del nostro castello abita Dio come amore, anzi che Dio è pazzo d'amore per noi: "La nostra anima è la stanza sfarzosa della quale solo Dio ha una chiave. Se lui non entra, rimane sempre vuota". Solamente se noi ci volgiamo verso l'interno e nella nostra interiorità scopriamo Dio come amore, diverremo quello che siamo davvero: persone create ad immagine di Dio, che non sono altro che amore.
La sostanza autentica del nostro essere è amore. Solamente se noi apriamo i nostri occhi a questa profondissima realtà, diventiamo veramente persone. Allora non saremo più condizionati dalle nostre ferite e dalle nostre malattie, ma dall'amore che trasforma le nostre ferite in un grido d'amore. Solamente se scopriamo l'amore di Dio nel fondo della nostra anima, smettiamo di cercare affannati e pieni di voracità la soddisfazione dei nostri bisogni fuori, nel mondo. Molti rimangono insoddisfatti nella loro ricerca di un amore che riempia totalmente il cuore: così cercano la loro felicità in realtà veramente ridicole, come il denaro o il piacere. Tuttavia potranno sperimentare la vera pace nei loro cuori, soltanto quando si volgeranno alla propria interiorità, al Grande, Unico Amore, che in loro pulsa e respira: l'Amore incondizionato di Dio.

Per approfondire: Anselm Grun, "Lo spazio interiore", Queriniana, 2008


2 commenti:

  1. Quando incontro qualcuno cerco un sorriso e il suo sguardo. Cerco la benevolenza. Il sospetto genera il sospetto e le paure fanno nascere altre paure, come tutti i cattivi pensieri. Ma non cerco la benevolenza per evitare i cattivi pensieri, sempilicemente ne ho bisogno, come dell'acqua quando bevo. Chi viene a trovarmi a volte riesce a corrispondere quello che offro e passiamo momenti felici. Quando va via e riprende il cammino mi lascia qualcosa di bello nel cuore.
    Marcantonio

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    1. Quanta magia nell'incontro! Quale ricchezza nell'aprirsi al mondo e all'altro! Grazie per avercelo ricordato.

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