venerdì 25 gennaio 2013

Questione di CUORE!

Cari amici del Cammino,

Dalla carrellata sulla Regola benedettina che ci ha accompagnato negli ultimi due mesi, spero sia emersa non solo la profondità e la coerenza che la contraddistinguono, ma anche il suo carattere pratico, concreto. Lo stesso Benedetto, in tutto ciò che afferma non perde mai di vista l'aspetto pratico: cosa significa l'annuncio in termini concreti? Personalmente, trovo che la Regola, scritta ben 1.500 anni fa, abbia una freschezza ed una concretezza tali da renderla assolutamente attuale. A questo punto credo sia fondamentale chiedersi: cosa significa questo per me, uomo d'oggi? In pratica, che cosa ci faccio di quel messaggio (che non è invenzione di Benedetto: è lo stesso messaggio evangelico!). Così, mi piacerebbe nei prossimi post vedere qualche esempio, concreto, di cosa significhi vivere il Vangelo oggi. Non per giungere a definizioni teoriche che non mi competono e di cui non sarei nemmeno capace; ma per divulgare alcuni "buoni esempi", o per dirla in modo più evangelico: alcuni "buoni annunci" che servano da spunti di riflessione; e per i quali mi asterrò da qualsiasi tipo di giudizio. Il Vangelo è vivo e come tale va vissuto: non credo possa parlare esattamente allo stesso modo a nessun appartenente al genere umano. Se questi "buoni annunci" riusciranno in qualche modo a muovere qualcosa dentro al cuore, riterrò questo blog non del tutto inutile. E, per fugare del tutto il rischio di parzialità nella scelta dei temi o degli articoli da proporre, ed anche in un'ottica realmente ecclesiastica, sarei molto felice se vi fosse una collaborazione nella scelta dei temi e degli articoli: se in matematica due più due fa sempre quattro, non è così per la famiglia dei cristiani. A volte fa cinque, a volte sette, a volte cento!
Scrivete su questo blog, rendiamolo sempre più...interattivo!

Un paio di settimane fa, ho letto un articolo che mi ha aperto il cuore: per questo ve lo volevo proporre. Ad Haiti è accaduto un miracolo. Spesso si pensa che i miracoli debbano avvenire in modo eclatante perchè siano tali: con grandi segni e prodigi; eppure, credo che il più delle volte essi passino inavvertitamente sotto  i nostri occhi, troppo miopi per riuscire a vederli...e allora spero che quanto è avvenuto ad Haiti ci sciolga un po' di quella cera che ci indurisce il cuore, facendoci recuperare almeno una mezza diottria...di amore! Vi riporto l'articolo integralmente, e concludo con un brano del Vangelo: credo davvero che questi haitiani ci abbiano insegnato, nel concreto, cosa significhi vivere il Vangelo.
A MARE-ROUGE HO VISTO ACCADERE UN MIRACOLO
di Giuseppe Noli*
I miracoli ci sono ancora. Voglio farvene conoscere uno., perchè è capitato davvero e lo merita. Questa è una piccola grande storia di solidarietà "al contrario", di ritorno. Il Terzo Mondo, i Paesi in via di sviluppo, sono il terreno per la solidarietà dei Paesi del Primo Mondo, anche in tempo di crisi. E proprio in tempo di crisi, ecco una comunità di Haiti, nel Nord-Ovest, che sconvolge lo schema con la sua inimmaginabile azione. Mawouj-Mare-Rouge, la parrocchia di Sant'Anna, ha deciso in tutta semplicità di entrare nella storia della chiesa e della società con il gesto di solidarietà che ha compiuto per Natale. A partire da questa decisione, 25.000 persone che sono il popolo di Mawouj hanno saputo dimostrare che i poveri hanno risorse di fede e di carità meravigliose. Proprio qui: nel Paese più povero delle Americhe, dove la vita è possibile solo se la natura è magnanima e dove il terremoto di tre anni fa, il colera del 2011 e il ciclone Sandy dello scorso anno, hanno cercato di mettere in ginocchio uomini e donne. Ma la loro reazione è stata grande, tanto grande da diventare...un miracolo. Perchè è a partire dalla fede che impariamo ad amare l'altro, non conta se vicino o lontano, e il suo bisogno. Ogni anno, in questo lembo di Haiti celebriamo la Giornata della solidarietà e stavolta, prima di Natale, abbiamo deciso di aiutare la parrocchia di Villa Poma della diocesi di Mantova, colpita dal terremoto del maggio 2012. Ebbene, la gente ha accolto così di slancio la proposta che nella domenica della solidarietà è stata raccolta una somma dieci volte superiore a quella che solitamente si raccoglie nelle offerte domenicali: 300 euro anzichè i consueti 30. La meraviglia è stata ancora più grande nel vedere che quanti non avevano avuto l'opportunità di dare il loro contributo in parrocchia (chiese protestanti, scuole pubbliche e private, altri cittadini), si sono fatti avanti, così che alla fine la cifra raccolta è arrivata a 1.340 euro. Incredibile, meraviglioso. Noi stessi, i sacerdoti "fidei donum" della diocesi di Milano che accompagniamo la vita di questo popolo da circa dieci anni, siamo stati sorpresi, storditi, travolti dall'ondata di solidarietà della gente di Mawouj. Solo Dio sa cosa passa nella testa e cosa c'è nel cuore di persone che ogni giorno devono lottare per avere qualcosa da mangiare. Solo Dio sa come queste donne e questi uomini abbiano provato tanto. E' una lezione che ci arriva da quanti, vivendo nella povertà, testimoniano che in mezzo a loro c'è Uno come loro che insegna verità e amore. E si chiama Gesù Cristo. 
*Sacerdote milanese "fidei donum, parroco a Mare-Rouge, Haiti - Fonte: Avvenire, 13 Gennaio 2013

"Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sè i suoi discepoli, disse loro: In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere" (Mc, 12,41-44)

Un abbraccio...scrivete!
Simone






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