
Lasciataci alle
spalle la splendida abbazia di Casamari, volgiamo decisamente alla
valle del fiume Liri, avviandoci verso le ultime tappe del Cammino di
San Benedetto. Da Casamari, attraverso piccole alture giungiamo a
Monte San Giovanni Campano, luogo che ha ospitato un episodio
singolare della vita di San Tommaso d’Aquino, il “Dottor
Angelico”. La biografia del grande Roccaseccano, ci narra infatti
che presso il castello di Monte San Giovanni, di proprietà della
famiglia dei Conti d’Aquino, san Tommaso venne tenuto prigioniero
per un anno intero dai fratelli, speranzosi d’indurlo così a
recedere dalla scelta di farsi domenicano, ritenuta indegna del
prestigio della famiglia. Poiché Tommaso non cambiò affatto idea,
alla fine i fratelli lo lasciarono andare. Il centro storico, per
tutti “il borgo”, è un labirinto di strette viuzze e case
addossate le une alle altre, tra finestre antiche, leggiadri
balconcini e portali riccamente decorati. Sopra a tutto, svetta il
Castello, che include un sontuoso palazzo rinascimentale; il panorama
che si gode da lassù è magnifico, e spazia dai monti Ernici ai
Marsicani, da quelli della Meta agli Ausoni, Aurunci e Lepini.

Monte
San Giovanni è anche noto per la produzione dell’olio extravergine
di oliva, e fa parte dell’esclusivo club dei borghi più belli
d’Italia. Da Monte San Giovanni, si scende al fiume Liri e poi,
attraverso una strada tranquilla che si snoda tra colli coltivati ad
ulivi, si giunge finalmente ad
Arpino. Situato a cavallo di due colli, e sovrastato da un’antica e splendida acropoli, Arpino è uno di quei luoghi che s’imprimono nella memoria, e che inducono a ritornarvi più e più volte. Questo è un luogo in cui la grande Storia, ce la si sente addosso. Arpino ha dato i natali nientemeno che a Cicerone, il più grande oratore romano, al generale Caio Mario, e ad Agrippa, colui che tra l’altro fece costruire il Pantheon. La piazza principale sorge sul foro romano, di cui tuttora sono visibili i resti dell’antico basolato. Numerose, e molto interessanti, le chiese, tra cui la Collegiata di San Michele, e Sant’Andrea con il monastero di clausura delle Benedettine. Straordinaria sotto ogni profilo è l’
acropoli di Civitavecchia, un luogo speciale che ancor oggi è in grado di suscitare suggestioni arcaiche. Raccolta intorno a una poderosa cerchia di mura poligonali, o megalitiche, fu probabilmente il nucleo originario di un primitivo insediamento dei Volsci, una fiera popolazione preromana. Imperdibile l’arco a sesto acuto, che costituiva l’antico accesso all’acropoli: unico esempio in Italia, che ricorda da vicino il sistema costruttivo adottato a Tirinto e a Micene. Segno di un contatto tra questi luoghi e l’antica Grecia? Chissà: anche questo è uno dei tanti Misteri che avvolgono questi luoghi.
Monte San Giovanni Campano, Arpino e l'acropoli di Civitavecchia sono raggiunti dalla tappa 14 del Cammino di San Benedetto. Per approfondire:
Il Cammino di San Benedetto - la guida
Nessun commento:
Posta un commento