
E riprendiamo la gradita rubrica "Sui luoghi del Cammino", da dove l'avevamo lasciata: alla tappa 11, da Subiaco a Trevi Nel Lazio. Scendendo da Santa Scolastica, s'imbocca una valle con caratteristiche assolutamente uniche: non a caso è chiamata "Valle Santa". Qui il fiume Aniene, scendendo dai "magici" Monti Simbruini, s'insinua in una verde e freschissima valle, una sorta di gola, stretta com'è tra due alte pareti rocciose, contornate da una vegetazione esuberante. In questo tratto il fiume è bellissimo, e in parecchi punti è possibile scendere al fiume per rinfrescarsi: in ogni senso! Pare che la temperatura dell'Aniene, scendendo dai Monti Simbruini, sia a una temperatura più o meno costante intorno ai 6°C, ciò che ne fa uno dei fiumi più freddi d'Italia (è alla stessa temperatura della Dora Baltea, che scende dal Monte Bianco!) E l'acqua è pulitissima, una vera gioia da vedersi...e quanta frescura vi si trova in piena estate, in quella magnifica gola! Tutto è bellezza, si comprende facilmente perchè l'abbiano chiamata in quel modo (per inciso, è altamente probabile che San Benedetto l'abbia percorsa, nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino: a Trevi vi era sede vescovile, e Treba Augusta era ottimamente collegata da un sistema di strade). Nella guida descrivo dettagliatamente quello che troviamo in questo tratto: oltre alla natura magnifica, vi sono importanti resti romani. Dove termina la sterrata che attraversa tutta la Valle Santa, a Comunacque, troviamo infatti un'area archeologica corrispondente al luogo di captazione dell'Anio Novus (Aniene Nuovo), che fu il più importante degli acquedotti romani.
Vi è anche una piccola cascata, molto suggestiva. Ora quest'area è attraversata interamente dal Cammino di San Benedetto: il percorso, che permette di tagliare un pezzo di strada asfaltata, visitare la cascata e l'area archeologica, è stato interamente ripulito e reso accessibile grazie all'impegno di Vincenzo, assessore al turismo/cultura del comune di Trevi, e di alcuni suoi ottimi amici, che hanno anche provveduto a realizzare dei cartelli segnaletici che hanno posizionato là dove necessario. Trevi ha dato un'ottimo esempio di cosa significhi, concretamente, darsi da fare per il Cammino: un esempio da seguire. Dopo una salita intermedia, il tratto finale costeggia nuovamente l'Aniene: a Trevi entriamo per un'antica via, cui il Cammino può ridare nuova vita.
colonia posta sotto la diretta giurisdizione imperiale. Pertanto, le testimonianze romane si sprecano! Ma vi è altro. In paese, sono assolutamente degni di nota l’oratorio di San Pietro Eremita, con un pregevole gruppo marmoreo di scuola berniniana; e la collegiata di Santa Maria Assunta, del XV secolo, in stile barocco con un monumentale organo del 1634. La cripta della collegiata custodisce poi le spoglie di San Pietro Eremita (e molto ci sarebbe da dire su questo santo poco conosciuto ma veneratissimo dai Trebani...e non solo!); mentre nel castello Caetani, alla sommità del paese, soggiornò nientemeno che quel Benedetto Caetani che passerà alla storia come Papa Bonifacio VIII.
Insomma, il Cammino sta aprendo nuove possibilità, per essere ancora più coinvolgente e per conoscere più nel profondo la bellezza di questa, straordinaria Italia minore ("minore" solamente perchè meno conosciuta!!!)
A presto amici, e buon Cammino a chi sta ancora partendo!
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